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VIAREGGIO. “Guarda, prima di voi mi hanno già chiamato due vostre colleghe di altre testate. Come mai tutte queste attenzioni?”. Fa quasi finta di nulla, Vincenzo Lardinelli. Che il suo telefono non squillasse, francamente, era impensabile: la notizia che lui e altri imprenditori viareggini si sono fatti avanti per salvare il Carnevaldarsena non poteva passare in sordina.

“Non c’è molto da dire, è stata un’iniziativa fatta di slancio”, racconta il patron del Bagno Balena. “Ho letto dell’annullamento della festa rionale e mi sono sentito al telefono con due-tre persone: abbiamo pensato di farci avanti, anticipando addirittura le richieste di aiuto da parte del Carnevaldarsena.”

Lardinelli non ha esitato un solo istante e ha contattato Alessandro Santini, presidente della Fondazione Carnevale: “Gli ho detto che io e altre persone siamo orientativamente disponibili ad aiutare il Carnevaldarsena: ci sembrava che la situazione fosse la stessa di un anno fa, quando il baccanale rischiava di saltare per mancanza di fondi.

“Rimane tuttavia da capire se c’è davvero la volontà di fare il rione e di cosa hanno bisogno: sarebbe brutto se la rinuncia fosse dettata da motivi diversi dall’aspetto economico, vedi i fatti personali o le scelte politiche. La Darsena è più di un rione: è un pezzo di storia del Carnevale e della città. Ci si fermò già nel 1992, è vero. Ma oggi la situazione è diversa: la città sta attraversando un momento difficile che potrebbe addirittura peggiorare, perdere il Carnevaldarsena sarebbe un brutto segnale.

“Se la nostra proposta si concretizzerà, è chiaro che non potranno bastare le quattro-cinque persone che siamo: servirà il coinvolgimento del maggior numero possibile di persone.”

L’appello di Lardinelli e soci rischia però di cadere nel vuoto: il comitato organizzatore del rione sembra ormai irremovibile sulla propria decisione. E allora viene sempre più da chiedersi quale sia il reale motivo di questa rinuncia.

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